Giorno: 25 Febbraio 2015

L’Italia di fronte al caos geopoliticoL’Italia di fronte al caos geopolitico



L’esplosione di nuovi conflitto dopo oltre un decennio di destabilizzaizone bellica, dall’Afghanistan all’Iraq alla Libia; il ruolo marginale dell’Europa e dell’Italia; la sfida per la collettività nazionale e la comunità internazionale di fronte a un quadro geopolitico fluido e denso di incognite. Le analisi di Khaled Fouad Allam, Massimo D’Alema e Emma Bonino in un convegno svoltosi a metà febbraio 2015 a Roma [registrazione tratta dall’archivio di Radio Radicale, licenza Creative Commons]. Emma Bonino, fra l’altro, ha condannato pesantemente la decisione del governo Renzi di interrompere l’operazione di soccorso in mare di migranti Mare Nostrum, “un’iniziativa di cui l’Italia doveva andare orgogliosa”.

Nel programma, andato in onda in Fm il 24 febbraio 2015 a Radio Cooperativa, anche l’intervento di Lorenzo Bogo (Casa dei beni comuni di Belluno) sempre sui temi dei conflitti e delle conseguenti migrazioni, della fuga di profughi e delle modalità di accoglienza e di trattamento che l’Italia e l’Europa riservano loro, a cominciare dai richiedenti asilo. La questione, nel microcosmo bellunese, è stata anche oggetto di un’inchiesta del sito Web Bellunopiu.it sulle modalità di accoglienza di profughi e richiedenti asilo.

Schiavone: i migranti e noiSchiavone: i migranti e noi



Il programma andato in onda in Fm il 17  febbraio 2015: intervista con Gianfranco Schiavone, registrata a margine di un incontro pubblico svoltosi a Belluno con l’esperto dell’Associazione studi giuridici sull’immigrazione. L’iniziativa è del sito Web Bellunopiu.it che ha anche svolto un’interessante inchiesta sulle modalità di accoglienza di profughi e richiedenti asilo nel Bellunese, cercando di capire come vengono impiegate dalle realtà convenzionate con lo Stato le risorse pubbliche destinate a un’ospitalità che non sempre risulta rispondente alle esigenze delle persone interessate, specie in relazione alle forme di integrazione nel tessuto sociale locale. Nella sua analisi, registrata nel novembre scorso, lo studioso denunciava, fra l’altro, i nuovi rischi umanitari connessi con la decisione del governo Renzi di interrompere, dopo un anno, l’operazione di soccorso Mare Nostrum, avviata dall’esecutivo Letta nell’ottobre 2013, dopo il tragico naufragio nel quale persero la vita oltre 300 persone. Un paio di settimane fa, una nuova tragedia in mare, con circa 400 vittime al largo di Lampedusa, ha purtroppo confermato questa allarmata previsione. Lo studioso esamina anche le modalità di accoglienza dei profughi in Italia e indica qualche possibile opzione per affrontarne le criticità.

Stedile, idee oltre il liberismoStedile, idee oltre il liberismo



“Voci dalle Dolomiti” trasmesso in Fm a Radio Cooperativa il 10 febbraio 2015. In scaletta: l’assalto ai corsi d’acqua per l’ipersfruttamento idroelettrico speculativo, finanziato da generosi contributi statali (prelevati nelle bollette dei cittadini) perché questa fonte di energia è impropriamente assimilata dalla legge alle rinnovabili, malgrado i gravi effetti negativi sugli ecosistemi. Inoltre, viene proposta la registrazione di un intervento svolto all’OltrEconomia Festival di Trento dall’economista brasiliano João Pedro Stédile, esponente del movimento Sem Terra: si tratta di un’analisi della possibilità di costruire un’alternativa più giusta, equa e compatibile con la natura (non solo umana) rispetto al dilagante modello neoliberista che attribuisce tutto il potere alle minoranze che controllano il mondo finanziario e produttivo.

Vendramini, sguardi sulla storiaVendramini, sguardi sulla storia



Trasmisisone in onda in Fm il 3 febbraio 2015 a Radio Cooperativa: si parla di “Qui”, docufilm sul movimento NoTav andato in scena anche a Belluno. Inoltre, in scaletta, una rassegna letteraria dedicata ad alcuni volumi dello storico Ferruccio Vendramini, fra i quali un’opera dedicata alla figura delle levatrici, le donne che per secoli hanno aiutato altre donne a mettere al mondo i figli.

Tra le altre opere letterarie segnalate, un volume di Toni Sirena, con ampio apparato iconografico, dedicato alla Prima guerra mondiale a Belluno, e uno di Fabio Galluccio che rievoca la tragica pagina dei lager fatti istituire in tutta Italia dal fascimo per deportarvi ebrei, dissidenti politici e stranieri.

Si riparlerà anche della mozione in Provincia per l’adesione di Belluno all’Euregio, caldeggiata anche nel mondo politico trentino: la proposta avanza dal consigliere di minoranza Moreno Broccon del Bard  è stata sospesa per volere della maggioranza, se ne riparlerà fra sei mesi.

Euregio, Belluno ci pensaEuregio, Belluno ci pensa



Trasmissione in onda in Fm il 27 gennaio a Radio Cooperativa. Nel podcast si parla delle iniziative in Provincia a Belluno per l’adesione all’Euregio con Trento, Bolzano e il Tirolo. Nella seconda parte, la registrazione della camminata partigiana sulle Vette Feltrine con Alberto Castelli e altri, per discutere sulle condizioni attuali di una democrazia vittima di una deriva populista.

Difesa della Provincia e dei fiumiDifesa della Provincia e dei fiumi



Podcast del programma trasmesso a Radio Cooperativa il 20 gennaio 2015: la situazione dell’ente provinciale a Belluno, con tagli al personale imposti da Roma e servizi a rischio, mentre il Veneto rinvia ancora il trasferimento di competenze amministrative e regolamentari previste dalla legge dell’8 agosto 2014. In trasmissione si parla anche dell’appello per la difesa dei fiumi italiani colpiti dall’ipersfruttamento idroelettrico: un’iniziativa che vede fra i promotori il comitato bellunese acqua bene comune (conferenza stampa alla Camera dei deputati con la bellunese Lucia Ruffato).

Autonomia, Venezia ora frenaAutonomia, Venezia ora frena



“Voci dalle Dolomiti” andato in onda il 13 gennaio 2015, si è occupato fra l’altro delle dichiarazioni del presidente veneto Luca Zaia che, a un mese dallo scadere del termine di legge sul trasferimento alla Provincia di Belluno di una serie di competenze regionali, afferma che non ci sono i soldi necessari per attuare l’autonomia montana e se la cava a buon mercato incolpando Roma. Reazioni e repliche secche, come quella del movimento Bard che invita la giunta regionale a rispettare quanto previsto dalla norma approvata nell’agosto scorso (che dà attuazione a quanto già sancito dallo Statuto veneto).

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