Roberto Solari
Bellunopop – volontariato giornalistico Voci dalle Dolomiti Dialogo sulla democrazia ricordando Roberto Solari

Dialogo sulla democrazia ricordando Roberto Solari



Roberto Solari

Lo scorso 25 marzo se n’è andato l’amico Roberto Solari, una persona sempre attiva nel nome della domocrazia e della libertà

A darne notizia è stata Catia Costanzo Boschieri, presidente della sezione Anpi di Montebelluna cui Roberto era iscritto.
In questo podcast la puntata di Voci dalle Dolomiti andata in onda l’11 aprile a Radio Cooperativa, con la registrazione del dialogo sulla democrazia, avvenuto sulle Vette Feltrine nel corso di una delle passeggiate partigiane cui ha partecipato anche Roberto, del quale si potà riascoltare la voce.


Con noi di Bellunopop Roberto ha partecipato a numerose camminate partigiane sui sentieri bellunesi, portando sempre un contributo illuminante grazie al suo spirito critico e libero.

«Molti di voi – scrive l’amica Catia – hanno avuto la fortuna di conoscerlo ,partecipando agli eventi della nostra sezione o delle sezioni di tutto il Veneto e di molte parti d’Italia.

Per me è stato amico ,fratello e aiuto insostituibile nel documentare e portare in ogni luogo d’Italia la mostra con la memoria dei partigiani della nostra sezione .
Se n’è andato sabato 25 marzo. Amava molto queste parole della Rossana Rossanda:
” DAREI DUE PAROLE D’ORDINE, MAI RINUNCIARE ALLA RAGIONE, MAI ALLA LIBERTA’.”

Non ho la forza di scrivere altro e per ricordarlo condivido ciò che gli ha dedicato la nostra amica e compagna Claudia Cernigoi e vi regalo alcune immagini di questi anni del suo impegno civile e resistente.
Dalla marcia per la pace da Sant’Anna a Marzabotto , dagli incontri con partigiani sconosciuti o dimenticati, dalle presentazioni di libri scomodi, alla battaglia per il NO, alle marce in val di Susa, al Grappa ,al Cansiglio.,alla linea gotica ,.ovunque si parlasse di Resistenza e di Resistenza tradita , lui c’era…

Ciao Rob…».

“Quando muore un compagno, un amico, oltre al dolore per la perdita, si prova anche quel senso di vuoto per tutte le cose che questo rappresentava e non ci saranno mai più, le foto condivise, i pensieri in cui ci si confrontava, le iniziative (vieni anche tu? ci incontriamo)…
Quando muore un compagno, un amico, si pensa a quante cose si sarebbero ancora potute fare assieme, e per tanto tempo, dopo, ci si ritrova a pensare “questa cosa interesserebbe a… glielo devo dire, magari ci andiamo assieme” e poi il tuffo al cuore del “no, non glielo posso dire, non c’è più”.
Uomo sensibile, impegnato, di una lucidità intellettuale e di volontà di ferro. Anche se malato si dava da fare per difendere ancora i valori della Resistenza, sempre presente con la sua macchina fotografica con la quale coglieva immagini bellissime, non solo delle manifestazioni cui partecipava ma anche della montagna che aveva tanto amato”.

Claudia Cernigoi

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