Autore: bellunopop

Mountain Wilderness: il maltempo sulle Dolomiti ha ucciso migliaia di animali selvatici, la caccia va chiusa subitoMountain Wilderness: il maltempo sulle Dolomiti ha ucciso migliaia di animali selvatici, la caccia va chiusa subito



Mountain Wilderness, come altre associazioni che si battono contro gli attacchi al mondo naturale, chiede che la chiusura della caccia venga subito inserita fra le misure dopo le devastazioni causate dal maltempo sulle Dolomiti.

Ecco il comunicato diffuso nel proprio sito Web dall’organizzazione che si batte in difesa della montagna.

La frustata di vento subita da tutte le aree boscate delle Dolomiti è stata impressionante. Una prima valutazione porta a una schiantata diffusa che si aggira sui 5 milioni di metri cubi di legname. Sono state abbattute foreste mature ma anche boschi giovani, ancora perticaie. Migliaia di ettari di superfici impervie sono devastate. Si impiegheranno decenni per recuperare queste enormi aree, per vederle ancora coperte di vegetazione varia. Decenni di impegno dei servizi forestali, dei proprietari pubblici e privati dei boschi sono stati cancellati in poche ore.
Una foresta distrutta non significa solo piante. La foresta è come una città, è un insieme di vite e significati che l’uomo ancora non è riuscito a comprendere nella sua complessità. In queste enormi distese sono rimasti uccisi decine di migliaia di animali selvatici, non solo i grandi ungulati (cervi, caprioli, daini), ma anche altra pregiata fauna selvatica.
Mountain Wilderness Italia lancia un appello alle amministrazioni regionali delle Dolomiti, a quelle delle province autonome, perché venga chiusa da subito la stagione venatoria. E’ inconcepibile in una situazione naturalistica tanto devastata permettere lo svolgimento della caccia.

Quanto è sopravvissuto della fauna selvatica, probabilmente pochi esemplari di animali per area, va lasciato recuperare, tutto il mondo animale deve prepararsi a affrontare un duro inverno, dovrà riadattarsi a un territorio sconvolto e irriconoscibile, anche impercorribile.
Il prossimo anno andranno ripresi i censimenti, seri, attuati certo dai volontari, ma anche con l’apporto diffuso delle autorità preposte alla vigilanza: carabinieri – forestali, agenti venatori, polizia locale di vigilanza boschiva. Solo sulla base di censimenti gestiti e controllati dall’ente pubblico si potrà poi valutare se vi saranno o meno le condizioni per riaprire l’attività venatoria a qualche specie faunistica.
Al momento un minimo di rispetto deve portare tutte le sensibilità culturali e politiche dei territori delle Dolomiti a sostenere l’immediata e definitiva chiusura della caccia per la stagione 2018″.

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Franceschini e “Accadueò”: in un romanzo la lotta contro l’ipersfruttamento idroelettrico dei torrentiFranceschini e “Accadueò”: in un romanzo la lotta contro l’ipersfruttamento idroelettrico dei torrenti



Ecco il podcast di Voci dalle Dolomiti andata in onda ieri, martedì 23 ottobre 2018, in Fm e in streaming a Radio Cooperativa.
In programma la presentazione del libro di Ezio Franceschini, “Accadueò” (LFA Publisher editore), svoltasi nell’ambito del festival Oltre le vette, a Belluno.
Grazie alla collaborazione fra il nostro programma e il festival bellunese, proponiamo la registrazione dell’incontro, cui hanno partecipato l’autore del libro, la giornalista Michela Canova e il curatore di Oltre le vette, Flavio Faoro.

Il romanzo – si legge nella nota dell’editore – racconta attraverso la vicenda di un oscuro collaboratore di un quotidiano locale la battaglia contro lo sfruttamento dell’acqua a uso idroelettrico sui torrenti di una montagna veneta dichiarata Patrimonio dell’Umanità dall’Unesco.
In questo contesto, riferito agli anni della recente crisi economica, si innesta lo stato di una montagna spezzata in due dopo la seconda guerra mondiale (una povera e l’altra ricca) e dove sembra riaffiorare la questione altoatesina attraverso un personaggio di madre tedesca e padre italiano che nel 1961 ha partecipato alla “Notte dei fuochi” e ora, già anziano, organizza sabotaggi alle centraline idroelettriche che devastano l’habitat naturale, ma che per le società di sfruttamento rappresentano un business appetibile per via degli incentivi destinati alle energie rinnovabili. Una devastazione a cui si oppongono anche i “custodi dell’acqua”, un movimento antagonista che della difesa delle acque libere ha fatto la sua bandiera.

Ezio Franceschini, veneziano, dal 2001 vive e lavora a Belluno dove svolge attività di giornalista e organizzatore e curatore di eventi letterari e culturali per enti e associazioni. Collabora con quotidiani e riviste di settore, biblioteche e istituti di ricerca e scolastici. Nel 2015 ha vinto il secondo premio al Festival Letterario Città di Arcore con il romanzo “La botte di Hemingway”.

Sempre grazie a Oltre le vette, nelle settimane scorse abbiamo trasmesso la registrazione di un altro incontro incentrato su un libro che affronta la questione dell’acqua in montagna e dello sfruttamento idroelettrico: “Radici liquide”, un viaggio-inchiesta a cura di Elisa Cozzarini.

Dal Mediterraneo alle Dolomiti, passando per Riace. La montagna si spopola ma sa accogliereDal Mediterraneo alle Dolomiti, passando per Riace. La montagna si spopola ma sa accogliere



Il podcast di Voci dalle Dolomiti andata in onda ieri a Radio Cooperativa. Nel programma viene presentata l’iniziativa Dal Mediterraneo alle Dolomiti, passando per Riace“, in programma venerdì e sabato (19 e 20 ottobre), a Belluno, alla Casa Dei Beni Comuni. Seguirà la seconda parte dell’incontro, svoltosi a Ferrara, dedicato alla figura del pensatore, attivista e politico ecologista Alex Langer cui ha partecipato, fra gli altri, l’esponente dei verdi e già senatore Marco Boato, amico dell’europarlamentare sudtirolese scomparso nel 1995.


Ecco il comunicato di presentazione dell’iniziativa SPOP 2: Dal Mediterraneo alle Dolomiti. Passando per Riace organizzata da Casa Dei Beni Comuni e Mediterranea Saving Humans.

Due giorni di dibattito e comunità intorno al tema delle migrazioni e dello spopolamento.
All’inizio di quest’anno identificammo nella lotta allo spopolamento una delle urgenze, utile a comprendere e necessaria per cambiare questo territorio. La crudezza dei dati demografici della provincia bellunese- che nel frattempo non sono cambiati- restituiva una realtà assai difficile; erano necessarie battaglie comuni in grado di determinare scelte politiche rapide.
Consapevoli di aver a che fare con una classe politica abituata a ragionare a corto raggio, avevamo dato avvio a un percorso di riflessione (SPOP!, era il 17 marzo) e di pratiche di lotta condivise, per offrire una risposta inclusiva ai molti motivi per cui dal bellunese (specie dalle terre alte) è preferibile andarsene. Lo avevamo fatto con voci che portavano punti di vista differenti, dalla valorizzazione del territorio alla gestione virtuosa dell’accoglienza.
Uno dei nodi era chiaramente la questione dell’immigrazione e della sua gestione (spesso esemplare, in questo territorio). Sembrano passati, da allora, dei secoli. Viviamo nei giorni bui dello stop al modello Riace con gli arresti domiciliari del sindaco Mimmo Lucano e, soprattutto, dell’orribile decreto Sicurezza, a firma Salvini.
Sostenevamo, alla fine di quel percorso, che in aree dove la popolazione attiva cala drasticamente, ogni politica che scoraggi o blocchi l’arrivo di nuovi abitanti sul territorio è nemica della montagna.
Oggi, le misure del Decreto Sicurezza smantellano completamente tutti gli aspetti più funzionali del sistema dell’accoglienza, peraltro cancellando progettualità lavorative e posti di lavoro.
Il decreto prevede l’abrogazione del riconoscimento del permesso umanitario, l’allargamento delle possibilità di detenzione nei CPR anche per i richiedenti asilo, il prolungamento dei tempi di trattenimento per gli irregolari da 90 a 190 giorni, lo stravolgimento e l’attacco al sistema Sprar con il ritorno alla logica fallimentare dei “grandi centri”, la limitazione del diritto di difesa con l’eliminazione del gratuito patrocinio.
E’ su tali premesse che abbiamo pensato di organizzare un altro contributo dal basso, il primo passo di un percorso a partire dal tema dell’accoglienza negata, e della morte dei territori, al tempo del Decreto Salvini.
Si chiama SPOP 2: Dal Mediterraneo alle Dolomiti. Passando per Riace, ed è il nostro modo di fare il punto sulla situazione e di sostenere il progetto di Mediterranea. Saving Humans, la nave italiana partita dalle nostre coste per raggiungere il Mare Mediterraneo e svolgere un’attività di monitoraggio, testimonianza e denuncia, nonché di salvataggio.
Venerdì 19 ottobre, presso la Casa Dei Beni Comuni, alle ore 20.30 vi invitiamo pertanto a discutere di immigrazione e Decreto Sicurezza, della necessità della disobbedienza civile, tenendoci insieme anche lo spopolamento e una provincia che muore poco a poco.
Argomento del dibattito sono le conseguenze del Decreto Sicurezza sulla vita dei territori, nella sua dichiarazione di guerra ai migranti ma anche di guerra al dissenso e alle lotte, comprese quelle contro la povertà- al di là dei mirabolanti proclami del vicepremier.
Citando esempi che hanno funzionato, tenendo ben presente l’attacco a Mimmo Lucano e al modello Riace ne parleremo con:
Alessandra Buzzo, sindaca di Santo Stefano di Cadore;
Ousmane Aboubacar Malam Sidi, mediatore culturale nella cooperativa Cadore s.c.s.;
Vittoria Scarpa, coordinatrice del progetto CAS della cooperativa Caracol (VE);

Sabato 20 ottobre (alle 20.30) dedichiamo poi la nostra cena sociale a Mediterranea Saving Humans.
Saranno presenti alcuni degli attivisti del progetto, che ce ne racconteranno la genesi; verranno raccolti fondi e risorse per sostenerlo.
Mediterranea è una piattaforma di realtà della società civile ma anche una “azione non governativa” portata avanti dal lavoro congiunto di organizzazioni di natura eterogenea e di singole persone, aperta a tutte le voci che da mondi differenti, laici e religiosi, sociali e culturali, sindacali e politici, sentono il bisogno di condividere gli stessi obiettivi di questo progetto.
Come invita a fare l’appello di Melting Pot: “È il momento di agire, di coprire le urla e gli slogan razzisti, di difendere i diritti acquisiti e rivendicarne di nuovi”. Per tutti. Anche questa è lotta allo spopolamento.

“Radici liquide”: Elisa Cozzarini racconta l’assalto idrolettrico ai corsi d’acqua in montagna“Radici liquide”: Elisa Cozzarini racconta l’assalto idrolettrico ai corsi d’acqua in montagna



Ecco il podcast di Voci dalle Dolomiti andata in onda oggi alle 17.30, in Fm e in streaming a Radio Cooperativa, dedicata al festival bellunese “Oltre le vette” e in particolare alla crisi dell’acqua in montagna. Grazie a una collaborazione con gli organizzatori di “Oltre le vette” (che prosegue fino a domenica 14 ottobre, a Belluno), proponiamo agli ascoltatori la presentazione del libro “Radici liquide. Un viaggio-inchiesta lungo gli ultimi torrenti alpini”, scritto da Elisa Cozzarini. L’incontro si è svolto sabato scorso, con un dialogo fra l’autrice e Flavio Faoro, curatore della rassegna. (altro…)

Alex Langer, pensiero e prassi politica per i nostri giorniAlex Langer, pensiero e prassi politica per i nostri giorni



Ecco il podcast di Voci dalle Dolomiti andata in onda ieri, 2 ottobre, a Radio Cooperativa.
Gran parte della trasmissione è dedicata alla figura di Alex Langer, intellettuale, politico, attivista della nuova sinistra ecologista, europarlamentare, scomparso il 3 luglio 1995 a Firenze.
Viene qui proposta la prima parte della registrazione del dibattito “Italiani per caso: Alexander Langer”, organizzato il 4 maggio 2018 dall’Università degli Studi di Ferrara, disponibile online grazie al prezioso archivio di Radio Radicale.
Intervengono Andrea Pugiotto, professore ordinario di Diritto Costituzionale presso l’Università di Ferrara; Marco Boato, sociologo, politico dei Verdi e già parlamentare; Daniele Lugli, presidente emerito del Movimento nonviolento Mao Valpiana, presidente del Movimento nonviolento; Massimo Maisto, assessore alla Cultura del Comune di Ferrara.

(foto dal sito Web della Fondazione Alexander Langer)

Sui sentieri della CostituzioneSui sentieri della Costituzione



Ecco il podcast di “Voci dalle Dolomiti” trasmesso martedì 4 settembre 2018 in Fm a Radio Cooperativa.
Ascolteremo il dibattito sullo stato della democrazia e sulle derive populiste e demagogiche in corso.
Analisi e proposte nel corso della “Camminata partigiana sui sentieri della Costituzione”, una passeggiata tra le frazioni bellunesi di Tisoi e di Bolzano, con tappa alla casera Tovena, dove i partecipanti sono stati ospiti del comitato usi civici di Bolzano bellunese e di Vezzano.

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Pesticidi, documentario a Trichiana: parla il giornalista Andrea TomasiPesticidi, documentario a Trichiana: parla il giornalista Andrea Tomasi



Ecco il podcast di Voci dalle Dolomiti andato in onda poco fa a Radio Cooperativa: filo conduttore la questione agricoltura, con l’intervista al giornalista e videomaker trentino Andrea Tomasi, autore del docufilm “Pesticidi, siamo alla frutta” (sottotitolo “Biancaneve non è sola”), in programma giovedì 7 giugno alle 20.30 alla sala San Felice di Trichiana nell’ambito della campagna Liberi dai veleni.
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Per un’agricoltura sana: incontri trentiniPer un’agricoltura sana: incontri trentini



L’agricoltura intensiva con largo uso di pesticidi e basata su monocolture “redditizie” fa male, ma un’altro modello è possibile e viene praticato da molte aziende.
Di iniziative a favore di un’agricoltura sana si è parlato a Pergine Valsugana grazie al sodalizio Agricultura Trentino, che da oltre un anno promuove riflessioni sulla conversione al biologico in un territorio particolarmente segnato dal modello intensivo.

Ecco il podcast di “Voci dalle Dolomiti” andato in onda ieri in Fm a Radio Cooperativa: sono proposte le registrazioni dei due interventi alla serata organizzata a Pergine Valsugana da Agricultura Trentino “Ripensare l’agricoltura. Etica, biodiversità e salute” (primo di tre incontri, l’ultimo si terrà il 29 maggio a Trento).
Ascolteremo le voci di don Gabriele Scalmana, responsabile pastorale del Creato della Diocesi di Brescia, e di Giada Pislor, attivista della campagna «Liberi dai veleni» (Belluno) che parlerà del ruolo fondamentale dei movimenti locali.

Il ciclo di incontri “Ripensare l’agricoltura. Etica, responsabilità e salute” prosegue il 29 maggio a Trento, nella sala circoscrizionale di via Clarina, con l’oncologa Patrizia Gentilini e i medici Roberto Cappelletti e Gianni Gentilini, sul tema “Sani in un mondo malato: l’incredibile illusione”.

Agricoltura intensiva e rischi per ambiente e salute: le scomode verità del docufilm “Pesticidi siamo alla frutta”Agricoltura intensiva e rischi per ambiente e salute: le scomode verità del docufilm “Pesticidi siamo alla frutta”



L’oncologa Patrizia Gentilini, il pediatra Leonardo Pinelli, la nutrizionista Renata Alleva: sono alcune delle voci autorevoli che descrivono l’inquietante riflesso sanitario del modello agricolo dominante, quello intensivo nel quale si fa un uso massiccio di pesticidi.

A Trento, nella sala grande del cinema Astra gremita di pubblico, lo scorso 17 aprile è andata in scena la première del docufilm “Pesticidi, siamo alla frutta” (sottotitolo “Biancaneve non è sola”) di Andrea Tomasi, giornalista dell’Adige, col quale ha collaborato per la parte tecnica l’amico e collega Leonardo Fabbri.

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Addio a Ferruccio Vendramini, indimenticabile indagatore e narratore della storia belluneseAddio a Ferruccio Vendramini, indimenticabile indagatore e narratore della storia bellunese



Ferruccio Vendramini ha indagato e raccontato con straordinaria efficacia le vicende storiche bellunesi. Questo è il podcast della puntata di Voci dalle Dolomiti dedicata al ricordo di uno studioso indimenticabile che ci ha dato tanto e ci ha lasciati due settimane fa. Aveva 85 anni, Nei miei ricordi una persona gentile e sempre disponibile, che mi ha aiutato molto anche nelle miei ricerche sul periodo della Resistenza nel Bellunese. La trasmissione è anche un invito a esplorare la vasta produzione scientifica di Ferruccio Vendramini, che spazia dal movimento di Liberazione alle vicende delle autonomie locali, dalla scuola ad altri aspetti della vita nelle nostre montagne. Buon ascolto.

Agricoltura sana in montagna: appuntamenti e movimentiAgricoltura sana in montagna: appuntamenti e movimenti



Ecco il podcast di Voci dalle Dolomiti in onda il 24 ottobre 2017 in Fm a Radio Cooperativa.
In scaletta la presentazione dell’evento “Chiamata a raccolto”, in programma domenica 26 novembre (con un prologo il sabato) a Rasai di Seren del Grappa (vicino a Feltre, in provincia di Belluno), per iniziativa del gruppo Coltivare condividendo.
Una manifestazione molto partecipata che promuove un rapporto sano con la terra, un’agricoltura pulita e legata al territorio (in questo caso quello alpino dolomitico). Ne parliamo anche con Tiziano Fantinel (foto) di Coltivare condividendo.
In programma anche una conversazione con Giada Pislor del movimento Terra bellunese, che fa il punto sulle iniziative popolari per fermare l’arrivo nel Bellunese di aziende dedite alla viticoltura o alla melicoltura intensive (l’azione politica della campagna Liberi dai veleni, che unisce molte persone e realtà associate, è già sfociata nella stesura di un regolamento che mette al bando tutti i pesticidi catalogati come pericolosi per la salute, già adottato da numerosi Comuni, compresi Belluno e Feltre).

In montagna con i bambiniIn montagna con i bambini



Puntata speciale di Voci dalle Dolomiti dedicata alle gite sui sentieri adatti ai bambini.
Il programma presenta anche una serie di libri sul tema e un’intervista con un piccolo camminatore che racconta la sua esperienza in montagna.