Categoria: A spasso

Itinerari sulel Dolomiti a piedi o in bicicletta

Mtb: Valsugana, Tesino, LamonMtb: Valsugana, Tesino, Lamon



Questo è un giro piuttosto impegnativo in mtb che attraversa un paio di volte il confine montuoso fra Trentino e Bellunese.
In totale circa 90 km (una quindicina su sterrato) e 2.000 metri di dislivello. L’anello disegnato è piuttosto inconsueto e tocca la Valsugana, punto di partenza, passando da Grigno, poi sale verso il Tesino a Celado, quindi nel Bellunese ad Arina, Lamon, San Donato, di nuovo in Trentino al passo Brocon e rientra in Valsugana via val Malene, Pieve Tesino, Strigno.

La partenza è stata da Borgo Valsugana Trento) sulla ciclabile verso Grigno (263 m. slm).
Da qui sulla strada del Murello fino alle porte di Castello Tesino (871 m.) e bivio a destra verso Celado, cima Campo Arsiè (Belluno). Dopo alcuni chilometri di salita anziché proseguire verso il valico di Cima Campo, bivio a sinistra per Arina (Lamon) a quota 1.200 circa.

Qui dopo pochi chilometri si affronterà in discesa un primo tratto sterrato su una stradina che tornerà asfaltata al confine provinciale con Belluno, per poi raggiungere il paesino di Arina (800 m) e proseguire in giù fino a fondovalle, quando si attraverserà un ponticello (il punto più basso a circa 450 m. dunque la perdita di quota è notevole) e si girerà a destra riprendendo quota verso Lamon e si salirà successivamente a sinistra verso il centro per girare poco dopo di nuovo a sinistra verso la frazione di San Donato (900 m.) dalla quale parte la stradina verso passo Brocon (bivio a sinistra con segnaletica evidente).

Inizialmente asfaltata, questa via diventa presto una carrareccia piuttosto larga ma dal fondo ghiaioso e a tratti parecchio mosso, che richiede quindi una certa familiarità tecnica con terreni non regolari e poco aderenti.
Dopo circa 15 km, piuttosto impegnativi, si arriva allo scollinamento, riattraversato il confine provinciale, spuntando dalla stradina di fronte all’abergo Pizzo degli uccelli (passo Brocon, quota 1.616, il punto più alto toccato nel giro).

Da qui si prosegue verso ovest sulla strada asfaltata, in direzione degli impianti da sci, ma poco prima del piazzale si imbocca a destra la stretta stradina per la val Malene, seguendola in giù, facendo attenzione per le numerose curve e il fondo non sempre perfetto.
In vista di Pieve Tesino si seguirà il bivio a destra evitando un piccolo dislivello e spuntando sulla provinciale quasi in prossimità della sella per poi proseguire la discesa verso Strigno e Borgo.

Per chi volesse rendere meno impegnativo il percorso evitando in salita la lunga mulattiera da San Donato al Brocon è consigliabile invertire il senso del giro.

 

 

Sulle creste fra Talvena e PeronSulle creste fra Talvena e Peron



Oggi la nostra escursione sui monti bellunesi ci porta verso le cime che sovrastano i paesi di Tisoi e di Barp, sul versante settentrionale della Valbelluna, nel gruppo della Schiara, al confine fra i territori comunali del capoluogo provinciale e di Sedico.

Si tratta di un percorso adatto solo a escursionisti esperti, perché presenta qualche tratto particolarmente ripido, richiede allenamento, buon senso dell’orientamento e capacità di individuare le tracce di sentiero.

Per i meno ardimentosi, segue una proposta alternativa che rappresenta una variante più facile rispetto al giro qui descritto.

Il nostro punto di partenza è il paesino di Giazzoi (565 slm): per chi viene da Belluno, dopo aver oltrepassato Tisoi, si prosegue un paio di chilometri in direzione Bolago e si incrocia il bivio a destra. Qui si potrà scegliere se parcheggiare (nei pressi della fermata del bus), allungando il cammino di almeno un’ora, oppure se salire ancora un po’ imboccando la stradina che sale ripida verso nord e poco dopo diventa sterrata (carrozzabile fino a quota 800 circa). Un’altra opzione è l’avvicinamento sulla carrareccia in sella alla mountain bike, che si dovrà poi lasciare attorno a quota 950, a Pian de Regnac, nei pressi di una diramazione su cui torneremo più avanti.

Proseguendo sulla strada silvo-pastorale, che sale parallela alla sinistra orografica del torrente Gresal, ci lasciamo sulla destra il bivio per casera Zoppa e Pian di Neve.

La mulattiera, segnavia Cai 510, sale lambendo il fianco occidentale della Talvena, cima a quota 1.534 caratterizzata dalle ampie praterie sommitali esposte a sud, panoramiche e ben soleggiate (questo vetta sarà la metà di un futuro itinerario di Bellunopop.it).

La nostra scelta per un percorso un po’ avventuroso ci porta a lasciare il segnavia 510 (che ritroveremo sulla via del ritorno) per seguire invece sulla destra un evidente sentiero non marcato che si alza in direzione nord-est portandoci rapidamente sotto le pareti nord-occidentali della Talvena, prima di spegnersi su un ripido pendio erboso che seguiremo a vista verso le creste soprastanti. In questo tratto, sconsigliato in presenza di molta neve, saranno utili in ogni caso i ramponi, per evitare il rischio di scivolare.

Ci troviamo, dopo circa un’ora di ascesa, sulle creste alle spalle della Talvena, a sud della Pala Alta e a est del monte Peron . Interessanti gli scorci panoramici da un lato, nello squarcio alla sinistra della Talvena, verso il monte Serva e la città di Belluno, dall’altro verso la Valbelluna, i monti della Sinistra Piave e la valle attraversata dal fiume.

Nei pressi della cresta, a quota 1.400 circa, aiutati nella salita da alberi e roccette, sotto la cima della Tesa, incroceremo il sentiero Cai 512 che sulla destra raggiunge, da nord verso sud, la vetta della Talvena e poi scende verso Bolzano Bellunese.

Noi lo imboccheremo invece verso sinistra, per scendere rapidamente fino alla mulattiera già percorsa all’inizio del cammino.

Il segnavia nella prima parte segue in discesa un traverso a tratti scomodo, su manto erboso, che può presentare qualche insidia, specie se reso scivoloso dall’acqua o dalla neve (non sarà un caso se il toponimo è “Lisse”): anche qui si riveleranno preziosi i ramponcini.

Dopo questa traversata su terreno aperto, il sentiero scende piuttosto ripidamente nel bosco rado, con graduale diminuzione della pendenza, fino al bivio con il segnavia 510 che ci riporterà verso il punto di partenza dopo circa due ore di escursione.

Un’alternativa semplice, per chi vuole evitare i tratti ripidi, è la salita fino alla panoramica chiesetta di San Giorgio (1.300 slm, vista a sud sulla Valbelluna) ed eventualmente all’omonima cima (1.355, vedute anche verso nord sull’Agordino), raggiungibile dal nostro punto di partenza seguendo sempre il segnavia 510 che poi gira a ovest verso Pian della Fraina, attraversa il torrente, e incrocia la mulattiera principale che sale da Pian dei Castaldi e dal paese di Barp (la imbocchiamo girando a destra), attraversando un inconfondibile arco costruito con pietre, oltre il quale il sentiero procede brevemente a tornanti (a sinistra per la chiesetta, rientro sulla via dell’andata).

Itinerario verificato il 4 dicembre 2014.

Riferimento topografico: carta Tabacco 1:25.000, foglio n° 024.

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