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Camminare l’antifascismo per cambiare il presenteCamminare l’antifascismo per cambiare il presente



Ecco il podcast di Voci dalle Dolomiti andato in onda il 13 dicembre 2022 in Fm e streaming a Radio Cooperativa.
Si tratta della registrazione dell’incontro svoltosi mercoledì 7 dicembre 2022, alla Bookique di Trento, per presentare il libro del giornalista Lorenzo Guadagnucci “Camminare l’antifascismo. La memoria come ribellione all’ordine delle cose”, uscito poche settimane fa per i tipi delle edizioni gruppo Abele (224 pagine, 16 euro).

I dieci anni di “Voci dalle Dolomiti”: nel novembre 2011 la prima trasmissioneI dieci anni di “Voci dalle Dolomiti”: nel novembre 2011 la prima trasmissione



Ecco il podcast di Voci dalle Dolomiti andato in onda martedì 9 novembre 2021 a Radio Cooperativa (Fm e streaming), nel quale si ricordano i dieci anni del programma mandando in onda di nuovo una delle prime interviste, trasmesse nell’autunno 2011.

Si tratta di una conversazione con lo storico feltrino Matteo Melchiorre sui temi del paesaggio, dell’ambiente, del rapporto fra il territorio, le comunità umane e le grandi opere che stravolgono la morfologia e non solo (in questo caso una nuova strada a scorrimento veloce). Temi affrontati dallo studioso nel libro “La banda della superstrada Fenadora-Anzù (con vaneggiamenti sovversivi)” (Laterza, 2011). [la versione video dell’intervista]

Geopolitica della salute, Oms, pandemia, big pharma e futuro: incontro con Nicoletta DenticoGeopolitica della salute, Oms, pandemia, big pharma e futuro: incontro con Nicoletta Dentico



Ecco il podcast di Voci dalle Dolomiti andata in onda il 19 ottobre 2021 a Radio Cooperativa (Fm e streaming): larga parte della trasmissione è dedicata all’incontro dal titolo “Geopolitica della salute in tempi di pandemia”, svoltosi l’8 oittobre 2021 a Levico Terme.

La giornalista e scrittrice Nicoletta Dentico, esperta in salute e già direttrice di Medici senza frontiere Italia, ha dialogato con il giornalista Zenone Sovilla (conduttore di Voci dalle Dolomiti) e con il pubblico, nella piazza della chiesa, cui temi affrontati nel volume di Nicoletta Dentico ed Eduardo Misson “Geopolitica della salute. Covid-19, Oms e la sfida pandemica” (Rubbettino, pp. 258, euro 19). 

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Montagna, ecologia e miopia politica (ovvero dell’ingannevole polemica sui “vincoli ambientali”)Montagna, ecologia e miopia politica (ovvero dell’ingannevole polemica sui “vincoli ambientali”)



Riceviamo e voplntieri pubblichiamo questo comunicato stampa delle associazioni Mountain Wilderness Italia, Cipra Italia, Federazione nazionale Pro Natura, LIPU Italia, Italia Nostra sez. di Belluno, WWF O.A. Terre del Piave, Ecoistituto del Veneto “Alex Langer”, Libera Cadore presidio “Barbara Rizzo”, Ccomitato Peraltrestrade Dolomiti, Gruppo promotore Parco del Cadore.
Da tempo alcuni sindaci ed esponenti politici regionali usano strumentalmente lospopolamento della montagna additandone le cause ai vincoli apposti dalle associazioniambientaliste fin dal 1961. Il Comelico da allora avrebbe perso 2200 abitanti. L’ambientalismo quindi sarebbe la causa dell’impoverimento della montagna.

Sarà bene ricordare a questi sindaci che i vincoli derivano invece dall’art. 9 dellaCostituzione italiana che richiama a una severa tutela del paesaggio.

Essi sono erimangono una garanzia rivolta a tutti i cittadini e alle generazioni future nella difesa dispecifiche qualità paesaggistiche e dei valori universali (non locali) della biodiversità. La sensibilità diffusa per le questioni ambientali si è sviluppata in tempi molto più recenti e,specialmente in Italia, ha trovato poco ascolto nel mondo della politica e degli organismilegislativi. Forse sarebbe il caso di documentarsi prima di esprimersi.

Le prime associazioni per l’ambiente sono nate in Italia a metà degli anni ‘50, con Italia Nostra, ed è poco probabileche in pochi anni siano riuscite a modificare la legislazione.
Recentemente, a Camaldoli (Arezzo), l’ambientalismo italiano ha proposto un Manifesto a favore dello sviluppo e del recupero demografico, ambientale, paesaggistico e sociale dell’intera montagna.
Nessuno dei politici che si stanno scatenando contro i vincoli era presente
a questo convegno di valenza nazionale.
Lo spopolamento della montagna bellunese attinge a ragioni e scelte politiche ben precise:

– assenza in Regione di un progetto a favore delle terre alte;
– erosione continua di servizi essenziali alle popolazioni di montagna: accessibilità, mobilità sostenibile, salute, formazione scolastica, assistenza agli anziani,formazione e costruzione di nuove opportunità lavorative, mortificazionedell’innovazione;
– svendita dei valori e dei beni comuni delle montagne a favore delle necessità dellegrandi aree metropolitane (acque, foreste, natura, cultura, identità, paesaggi, agricoltura autoctona);
– investimento nelle seconde case invece di favorire il turismo alberghiero o degli affittacamere.

Errori strategici, ai quali non si vuole nemmeno oggi porre rimedio.
Ecco quindi, come ricaduta, che una componente della politica regionale e locale siscatena alla ricerca di un colpevole: l’ambientalismo, che purtroppo mai si è trovato a governare né il Bellunese né altre parti della montagna italiana, dove erano altri a dettar legge.

Si tratta di un mondo politico che trova molti consensi elettorali, maincapace di affrontare i veri temi della montagna: sviluppo, qualità, sicurezza,risposte immediate ai giovani, politiche complessive sul lavoro e, in modoparticolare, una attenzione seria ai cambiamenti climatici in atto.

L’ambientalismo, non solo in Cadore, ma qui più che altrove, le proposte le ha avanzate: sul Comelico, sulla mobilità provinciale, sui grandi eventi e come sostenerli, sulla gestione delle acque e dei beni comuni, sui temi della sicurezza.

A proposito di quest’ultimo tema,molti vincoli presenti sono stati dettati proprio dalla necessità di impedire speculazioni inaree a rischio idrogeologico.
Laddove necessario, gli ambientalisti hanno dato il lorocontributo di idee e il loro sostegno per costruire opere di sicurezza e, grazie all’istituto della deroga, sono state realizzate opere importanti che hanno difeso viabilità pubblica e abitati.
I politici che stanno investendo in campagne che alimentano rancore e livore, si impegninopiuttosto ad aprire confronti seri e costruttivi con quanti giorno per giorno lavorano per il bene comune.

Nell’ambientalismo troveranno sempre disponibilità al dialogo e a sostenere proposte valide che abbiano come obiettivo l’interesse generale. Dimostrino di avere coraggio e di investire, a favore della montagna, in intelligenza e non più in speculazioni, per le quali è stato utilizzato comunque e sempre denaro pubblico.

Dalla rivista Panorama del Deutscher Alpenverein una vignetta dal titolo “CUI BONO..?” che ben rappresenta il prevedibile destino di una montagna senza vincoli:

È questo il futuro che vogliamo?

Le Associazioni
Mountain Wilderness ItaliaCIPRA Italia
Federazione nazionale Pro Natura
LIPU
ItaliaItalia Nostra sez. di Belluno
WWF O. A. Terre del Piave
Ecoistituto del Veneto “Alex Langer”
LIBERA Cadore presidio “Barbara Rizzo”
Comitato Peraltrestrade Dolomiti
Gruppo Promotore Parco del Cadore

Voci dalle Dolomiti, ecco i nuovi podcast: tra diseguaglianze sociali e resistenza nonviolentaVoci dalle Dolomiti, ecco i nuovi podcast: tra diseguaglianze sociali e resistenza nonviolenta



Oggi nuovo appuntamento con Voci dalle Dolomiti a Radio Cooperativa (come ogni martedì, alle 17.30): il programma è(qui soto il podcast di questa e altre trasmissioni recenti) dedicato al dibattito svoltosi nell’ambito della Conferenza nazionale di Csvnet sul tema “Le disuguaglianze, e come combatterle”, con Sabina Siniscalchi, presidente di Oxfam Italia, e il professor Massimo Baldini, docente di scienza delle finanze all’Università di Modena e Reggio Emilia. Il confronto è stato presentato dalla giornalista Miriam Giovanzana, direttrice della casa editrice Terre di mezzo e già tra i fondatori della rivista Altreconomia.

Ed ecco i podcast delle trasmissioni andate in onda nelle settimane scorse in Fm a Radio Cooperativa

“Le disuguaglianze, e come combatterle” , il podcast di Voci dalel Dolomiti trasmesso a Radio Cooperativa l’8 ottobre 2019.

Innovazione e diseguaglianza sociale: il tema del programma del 18 giugno scorso, che ha proposto una registrazione dal Festival dell’economia

La trasmissione del 24 settembre, prima parte del convegno “Resistenza, nonviolenza, disobbedienza civile (1943-2019, dall’esperienza di allora alle azioni di oggi)”

La trasmissione del 1° ottobre 2019, seconda parte del convegno “Resistenza, nonviolenza, disobbedienza civile (1943-2019, dall’esperienza di allora alle azioni di oggi)”

Intervista con il professor Alberto Castelli sulla figura dell’intellettuale e politico, socialista libertario, russo-italo-francese, Andrea Caffi, la cui famiglia aveva origini bellunesi. Nella seconda parte, intervista con lo scrittore Paolo Cognetti sui temi della montagna e dei suoi libri. Materiali tratti dal’archivio online di Radio Radicale, che ringraziamo.

Ciclabilità in provincia di Belluno: le piste, gli altri percorsi, le connessioni, i circuiti e i progetti. Il punto nella primavera 2019 in un’intervista con Fausto Toccane, presidente dell’associazione Valbelluna Bike.

Agricoltura intensiva e rischi per ambiente e salute: le scomode verità del docufilm “Pesticidi siamo alla frutta”Agricoltura intensiva e rischi per ambiente e salute: le scomode verità del docufilm “Pesticidi siamo alla frutta”



L’oncologa Patrizia Gentilini, il pediatra Leonardo Pinelli, la nutrizionista Renata Alleva: sono alcune delle voci autorevoli che descrivono l’inquietante riflesso sanitario del modello agricolo dominante, quello intensivo nel quale si fa un uso massiccio di pesticidi.

A Trento, nella sala grande del cinema Astra gremita di pubblico, lo scorso 17 aprile è andata in scena la première del docufilm “Pesticidi, siamo alla frutta” (sottotitolo “Biancaneve non è sola”) di Andrea Tomasi, giornalista dell’Adige, col quale ha collaborato per la parte tecnica l’amico e collega Leonardo Fabbri.

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Addio a Ferruccio Vendramini, indimenticabile indagatore e narratore della storia belluneseAddio a Ferruccio Vendramini, indimenticabile indagatore e narratore della storia bellunese



Ferruccio Vendramini ha indagato e raccontato con straordinaria efficacia le vicende storiche bellunesi. Questo è il podcast della puntata di Voci dalle Dolomiti dedicata al ricordo di uno studioso indimenticabile che ci ha dato tanto e ci ha lasciati due settimane fa. Aveva 85 anni, Nei miei ricordi una persona gentile e sempre disponibile, che mi ha aiutato molto anche nelle miei ricerche sul periodo della Resistenza nel Bellunese. La trasmissione è anche un invito a esplorare la vasta produzione scientifica di Ferruccio Vendramini, che spazia dal movimento di Liberazione alle vicende delle autonomie locali, dalla scuola ad altri aspetti della vita nelle nostre montagne. Buon ascolto.

Violenza nazista e Resistenza bellunese: le testimonianzeViolenza nazista e Resistenza bellunese: le testimonianze



La memoria della Resistenza durante l’occupazione nazista nel Bellunese è al centro della puntata di Voci dalle Dolomiti andata in onda il 23 gennaio 2018 a Radio Cooperativa: in programma letture, testimonianze, interviste, ecco il podcast.

In montagna con i bambiniIn montagna con i bambini



Puntata speciale di Voci dalle Dolomiti dedicata alle gite sui sentieri adatti ai bambini.
Il programma presenta anche una serie di libri sul tema e un’intervista con un piccolo camminatore che racconta la sua esperienza in montagna.

Pesticidi pericolosi vietati da vari Comuni bellunesi: la campagna continuaPesticidi pericolosi vietati da vari Comuni bellunesi: la campagna continua



Si parla di agricoltura, messa al bando nel Bellunese dei pesticidi pericolosi e modelli di coltivazione alternativi, nella puntata  di Voci dalle Dolomiti andata in onda a Radio Cooperativa martedì 18 aprile.

Ecco il podcast con l’intervista a Giada Pislor del movimento Terra bellunese, che illustra i successi della campagna Liberi dai veleni, che grazie a una vasta mobilitazione popolare ha trovato un raccordo istituzionale nell’adozione da parte di diversi Comuni delle norme di polizia rurale proposte dai movimenti di base (divieto assoluto di impiego delle varie sostanze che riportano in etichetta l’indicazione di pericolosità per la salute).

Ricordo di Nino De Marchi: intervista con il comandante partigiano RolandoRicordo di Nino De Marchi: intervista con il comandante partigiano Rolando



Ecco il podcast di Voci dalle Dolomiti andata in onda il 17 gennaio a Radio Cooperativa.  Il programma è dedicato interamente al ricordo di Nino De Marchi, il comandante partigiano Rolando, scomparso la settimana scorsa. Sarà trasmessa una conversazione raccolta un paio d’anni fa nell’ambito delle ricerche per il film “Era la scelta” sulla Resistenza in provincia di Belluno e sugli eventi nell’Alpenvorland.

De Marchi, classe 1920, sottotenente di artiglieria alpina a Belluno, dopo l’8 settembre aderì alla Resistenza e fu attivo nella zona dell’Alpago.

Nino De Marchi al raduno partigiano del 26 luglio 2016 a Pian de le Femene (Limana, Belluno) presso il Museo della Resistenza [foto Zenone Sovilla]

Provincia, Costituzione, autonomia: prospettive bellunesiProvincia, Costituzione, autonomia: prospettive bellunesi



Si è parlato di nuovo della rivendicazione autonomistica in provincia di Belluno, martedì scorso, 10 gennaio, a Voci dalle Dolomiti, sulle frequenze Fm di radio Cooperativa. Ecco il podcast della trasmissione, con l’intervista ad Andrea Bona, vicepresidente del movimento Belluno autonoma Regione Dolomiti (Bard) e con il costituzionalista Daniele Trabucco.

Bona esamina sia la prospettiva del referendum veneto sull’autonomia regionale («da sostenere ma non è quella la soluzione per il Bellunese») sia la necessità di ritrovare un canale di collaboraziones erie con Trento e Bolzano, dopo il brusco raffreddamento dovuto alla decisione della classe politica di maggioranza nelle due Province autonome di sostenere senza riserve la riforma costituzionale del governo Renzi, malgrado l’impronta centralista ai danni di Regioni e Province, solo perché non toccava gli Statuti speciali.

La prospettiva ideale, secondo il Bard, per dare un assetto istituzionale capace di affrontare la crisi dela provincia alpina bellunese è una forma forte di autonomia, possibilmente nel contesto di una nuova Regione dolomitica con Trento e Bolzano.