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Riforma costituzionale, un altro duro colpo alla montagna bellunese. Ora basta mistificazioni. Il Bard: un no orgoglioso in difesa del territorioRiforma costituzionale, un altro duro colpo alla montagna bellunese. Ora basta mistificazioni. Il Bard: un no orgoglioso in difesa del territorio



Da un lato esponenti di primo piano del Pd che si superano e sfiorano il ridicolo affermando che la riforma costituzionale Renzi-Boschi tutela la montagna bellunese; dall’altro la maggioranza di governo delle autonomie in Trentino e in Alto Adige (Pd e Svp in testa) che si sbraccia a propagandare il sì alle modifiche costituzionali che penalizzano tutte le altre Regioni e Province (ordinarie), mentre blindano e rafforzano i soli statuti speciali, quelli che erano già privilegiati.

Lo scenario in cui tutto ciò è maturato deriva dalla fragilità dei numeri del governo Renzi al Senato: senza il supporto dei parlamentari trentini e sudtirolesi la maggioranza traballerebbe spesso e volentieri, ecco dunque che in cambio dell’assoluta fedeltà nel voto di leggi che affossano le autonomie altrui, deputati e senatori del centrosinistra trentino e bolzanino hanno ottenuto una totale immunità per i loro territori nella riforma del titolo  V della Costituzione, quella che toglie poteri alle comunità locali (fra gli altri su capitoli quali energia e grandi opere) e li trasferisce a Roma, allo Stato (a meno che i cittadini in questione non abbiano appunto la fortuna di risiedere nelle aree autonome).

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L’assalto ai corsi d’acqua: ecco il dossier “Centraline”L’assalto ai corsi d’acqua: ecco il dossier “Centraline”



Ecco il podcast della puntata andata in onda ieri in Fm a Radio Cooperativa di Voci dalle Dolomiti, che propone la registrazione di una parte dell’incontro promosso da Acqua Bene Comune Belluno per presentare il dossier “Centraline”, sull’ipersfruttamento idroelettrico dei corsi d’acqua.
Un dossier che svela le verità nascoste dietro la retorica della sostenibilità ecologica e dello sviluppo, sottolineando gli enormi interessi economici che stanno dietro il lucroso affare della costruzione delle centraline.
Un dosserie che cerca di rispondere a domande quali:
– Chi sono gli speculatori dell’acqua, veri e propri predoni, dall’accento molto simile al nostro?
– Quale impatto ambientale hanno questi impianti?
– Vengono autorizzati e gestiti rispettando la legge?

Addio a Ester Riposi, una donna nella Resistenza belluneseAddio a Ester Riposi, una donna nella Resistenza bellunese



Ecco il podcast di Voci dalle Dolomiti andato in onda in Fm oggi a Radio Cooperativa e dedicato al ricordo della partigiana bellunese Ester Riposi, scomparsa la settimana scorsa a 95 anni. Andrà in onda una conversazione con lei, registrata cinque anni fa nell’ambito delle ricerche per il film “Era la scelta“.

Belluno e l’accoglienza diffusa di profughiBelluno e l’accoglienza diffusa di profughi



Podcast di Voci dalle Dolomiti andato in onda martedì 30 agosto 2016 in Fm a Radio Cooperativa: la trasmissione è dedicata all’incontro svoltosi venerdì scorso, alla Casa Dei Beni Comuni di Belluno, per discutere di migrazioni, guerre, profughi e accoglienza.
Ascolteremo le voci di Pio d’Emilia di SkyTg24 (che ha mostrato anche tre reportage da lui realizzati lungo la rotta balcanica dei profughi), del sindaco Jacopo Massaro e dell’assessore ai servizi sociali Valentina Tomasi.
In particolare, i rappresentanti comunali hanno illustrato il modello (controcorrente in Veneto e non solo)  di accoglienza diffusa di richiedenti asilo, che minimizza le problematiche e enfatizza le opportunità della gestione di un fenomeno comunque complesso.

Accoglienza diffusa significa, innanzitutto, residenzialità atomizzata sul territorio e maggiore integrazione sociale, dunque rifiuto delle controproducenti soluzioni in stile caserma con decine o centinaia di migranti stipati in condizioni precarie.

Resistenza anche contro i pesticidiResistenza anche contro i pesticidi



Podacast di Voci dalle Dolomiti andata in onda il 3 maggio 2016 in Fm e in streaming a Radio Cooperativa torna Voci dalle Dolomiti.

Nel programma le testimonianze sul periodo di occupazione nazista raccolte il 25 aprile scorso, nell’evento svoltosi a Bolzano Bellunese.

La parte principale del programma è dedicata invece alle voci di alcuni rappresentanti della campagna Liberi dai veleni, che sostiene un’agricoltura sana e contrasta l’impianto in provincia di colture intensive che fanno largo uso di fitofarmaci e pesticidi.

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In piazza contro la cacciaIn piazza contro la caccia



Ecco il podcast di “Voci dalle Dolomiti” andata in onda martedì 15 marzo 2015: le due parti principali del programma sono dedicate a un’intervista con due esponenti dell’associaizone antispecista bellunese Siamo tutti animali, che illustrano l’iniziativa che hanno messo in atto lo scorso week-end a Longarone per contestare la fiera “Caccia, pesca e natura”. Cristiano Fant e Lucrezia Da Cas spiegano nell’intervista le motivazione della contrarietà alla caccia e criticano le istituzioni pubbliche che promuovono questa crudele attività. Il presidio davanti a Longarone Fiere si è svolto nelle giornate di Sabato e di domenica.

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I conflitti, i profughi e noiI conflitti, i profughi e noi



Guerre e accoglienza di profughi ma anche animalismo i temi del podcast  di Voci dalle Dolomiti andata in onda ieri in Fm a Radio Cooperativa. In programma un’intervista con i rappresentanti dell’associazione antispecista bellunese Siamo tutti animali che illustrano l’attività di promozione culturale e di intervento diretto sul territorio in aiuto di animali in difficoltà. Al microfono Lucrezia Da Cas e Cristiano Fant.

Segue la trasmissione della prima parte dell’incontro HUMAN, svoltosi mercoledì al Lettherarium di Belluno, promosso dalla coop del commercio equosolidale Samarcanda e da Radio Cooperativa, per riflettere sulle crisi umanitarie generate dalla destabilizzazione geopolitica, dalle guerre, dal terrorismo.

“Guerre ingiustizie migrazioni accoglienza Racconti dalla realtà” è stato il tema del’incontro, con la partecipazione della mediatrice culturale Anna Clementi e degli operatori nell’accoglienza di profughi a Belluno Piero Sbrovazzo e Amira Saffayeh.

Anna Clementi ha parlato sul tema «In fuga dall’inferno. Il viaggio dei rifugiati siriani verso l’Europa».

Piero Sbrovazzo e Amira Saffayeh, della cooperativa sociale Lavoro Associato] hanno condiviso la loro esperienza di accoglienza in provincia di Belluno.

Mtb: Valsugana, Tesino, LamonMtb: Valsugana, Tesino, Lamon



Questo è un giro piuttosto impegnativo in mtb che attraversa un paio di volte il confine montuoso fra Trentino e Bellunese.
In totale circa 90 km (una quindicina su sterrato) e 2.000 metri di dislivello. L’anello disegnato è piuttosto inconsueto e tocca la Valsugana, punto di partenza, passando da Grigno, poi sale verso il Tesino a Celado, quindi nel Bellunese ad Arina, Lamon, San Donato, di nuovo in Trentino al passo Brocon e rientra in Valsugana via val Malene, Pieve Tesino, Strigno.

La partenza è stata da Borgo Valsugana Trento) sulla ciclabile verso Grigno (263 m. slm).
Da qui sulla strada del Murello fino alle porte di Castello Tesino (871 m.) e bivio a destra verso Celado, cima Campo Arsiè (Belluno). Dopo alcuni chilometri di salita anziché proseguire verso il valico di Cima Campo, bivio a sinistra per Arina (Lamon) a quota 1.200 circa.

Qui dopo pochi chilometri si affronterà in discesa un primo tratto sterrato su una stradina che tornerà asfaltata al confine provinciale con Belluno, per poi raggiungere il paesino di Arina (800 m) e proseguire in giù fino a fondovalle, quando si attraverserà un ponticello (il punto più basso a circa 450 m. dunque la perdita di quota è notevole) e si girerà a destra riprendendo quota verso Lamon e si salirà successivamente a sinistra verso il centro per girare poco dopo di nuovo a sinistra verso la frazione di San Donato (900 m.) dalla quale parte la stradina verso passo Brocon (bivio a sinistra con segnaletica evidente).

Inizialmente asfaltata, questa via diventa presto una carrareccia piuttosto larga ma dal fondo ghiaioso e a tratti parecchio mosso, che richiede quindi una certa familiarità tecnica con terreni non regolari e poco aderenti.
Dopo circa 15 km, piuttosto impegnativi, si arriva allo scollinamento, riattraversato il confine provinciale, spuntando dalla stradina di fronte all’abergo Pizzo degli uccelli (passo Brocon, quota 1.616, il punto più alto toccato nel giro).

Da qui si prosegue verso ovest sulla strada asfaltata, in direzione degli impianti da sci, ma poco prima del piazzale si imbocca a destra la stretta stradina per la val Malene, seguendola in giù, facendo attenzione per le numerose curve e il fondo non sempre perfetto.
In vista di Pieve Tesino si seguirà il bivio a destra evitando un piccolo dislivello e spuntando sulla provinciale quasi in prossimità della sella per poi proseguire la discesa verso Strigno e Borgo.

Per chi volesse rendere meno impegnativo il percorso evitando in salita la lunga mulattiera da San Donato al Brocon è consigliabile invertire il senso del giro.

 

 

Seggio a Venezia, ricorso del BardSeggio a Venezia, ricorso del Bard



Dopo il pasticcio regionale sull’attribuzione dei seggi alle elezioni, il movimento Belluno autonoma Regione Dolomiti ha presentato ricorso per contestare l’esclusione della sua candidata Alessandra Buzzo, sindaco di Santo Stefano di Cadore, presente con altri due esponenti del Bard nella lista Veneto Civico e risultata eletta secondo la prima attribuzione effettuata dagli uffici dell’ente veneziano. Poi, però, anche in seguito ad alcuni ricorsi, fra i quali quello dell’ex consigliere Pd bellunese Sergio Reolon, i giudici hanno modificato le assegnazioni di una serie di seggi e Alessandra Buzzo è stata esclusa, a vantaggio dapprima di uno e successivamente di un altro candidato (il risultato è che allo stato attuale a rappresentare Belluno, che conta appena due consiglieri su 50, sono soltanto esponenti della Lega Nord la quale peraltro in provincia di Belluno ha racimolato, compresa la lista Zaia, solo il 34% dei voti).

Riceviamo e volentieri pubblichiamo, in proposito, il comunicato del movimento Bard.

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Resistenza e autonomia alpinaResistenza e autonomia alpina



“Voci dalle Dolomiti” andata in onda il 28 apriel 2015, in Fm, a Radio Cooperativa. In scaletta, un’altra pagina dedicata alla lotta di Liberazione: un’analisi, affidata a studiosi e a testimoni dell’epoca, del ruolo avuto dal clero durante l’occupazione nazista delle tre province dolomitiche di Bolzano, Belluno e Trento, che dopo l’8 settembre 1943 furono annesse nella nuova entità amministrativa denominata Zona di operazioni delle Prealpi, controllata dai vertici del nazismo tirolese e afferente al Terzo Reich. Fra le voci che si possono ascoltare, quelle degli storici Gerald Steinacher, austriaco, e Leopold Steurer, sudtirolese, della partigiana bellunese Ester Riposi e del deportato feltrino Gianni Faronato.

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Agricoltura, le Alpi chiamano la UeAgricoltura, le Alpi chiamano la Ue



Puntata di Voci dalle Dolomiti andata in onda a Radio Cooperativa martedì 24 marzo 2015. In programma una conversazione con la giornalista di Feltre Francesca Valente, che ha partecipato a un incontro sull’agricoltura nell’area alpina, promosso a Strasburgo dall’europarlamentare sudtirolese Herbert Dorfmann.
Uno dei temi affrontati è la fine del sistema delle quote latte e il conseguente rischio che allevamento e sistema lattiero-caseario delle zone di montagna siano travolti dalla concorrenza delle produzioni a basso costo delle grandi realtà di pianura.
Resta inspiegabile l’assenza a questo summit alpino di rappresentanti istituzionali della Provincia di Belluno.
E oggi si parlerà anche della situazione istituzionale bellunese, con la Regione Veneto che ancora non trasferisce alla Provincia le competenze: secondo la legge dell’agosto 2014 era tenuta a farlo entro il mese scorso…
Radio Cooperativa si ascolta in Fm anche in Valbelluna sulle frequenze dei 97.200 e 98.750 Mhz. 

Riforma costituzionale e ResistenzaRiforma costituzionale e Resistenza



Podcast di “Voci dalle Dolomiti” andato in onda in Fm a Radio Cooperativa martedì 17 marzo 2015: in apertura il ricordo della strage nazista del 17 marzo 1945 in piazza Campedel (poi denominata dei Martiri) a Belluno. Furono impiccati dagli occupatori tedeschi quattro partigiani ai lampioni sul “liston”. Si trattò dell’ennesimo orrore, in un clima di terrore, fra uccisioni (anche di civili inermi) e incendi di case nei paesi e di fienili nelle campagne.
Nella seconda parte della trasmissione, un approfondimento per indagare le connessioni tra le vicende locali di mortificazione delle dinamiche democratiche locale (come il commissariamento, prima, e la creazione, poi, di una Provincia non eletta dai cittadini) e il disegno di (contro) riforma della Costituzione voluto dal governo Renzi e fin qui votato quasi compattamente dal suo Pd.

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