Il massacro nazifascista del monte Grappa colpì per una settimana, dal 21 settembre 1944, le località nella zona del massiccio, a cavallo fra le province di Belluno, Vicenza e Treviso.
Non fu un’operazione di guerra, perché nazisti (comprese le milizie trentine e sudtirolesi arruolate nell’Alpenvorland) e fascisti repubblichini, forti di almeno 8 mila soldati e supportati anche da armi pesanti e mezzi blindati, sgominarono nel giro di 24 ore o poco più l’opposizione delle formazioni partigiane scarsamente armate.
Nei giorni successivi attuarono invece scientemente quello che si dimostrò essere un vero e proprio massacro pianificato, contro giovani partigiani ormai inermi e contro la popolazione civile.
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