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“Liberi dai veleni” verso 2.000 firme“Liberi dai veleni” verso 2.000 firme



Riceviamo e volentieri pubblichiamo questo comunicato della campagna “Liberi dai veleni”.

In un solo mese dalla partenza della campagna “Liberi dai veleni” siamo già riusciti a superare le millecinquecento firme e voliamo verso le duemila. Un dato importante, che dimostra come i cittadini bellunesi siano attenti e pronti ad attivarsi rispetto a tematiche che coinvolgono la tutela della salute oltre che del territorio e del paesaggio.

Sempre più cittadini e portatori di interesse manifestano la volontà di partecipare attivamente alla campagna di sensibilizzazione; sostengono la petizione anche: Coltivare Condividendo; Gruppo Natura Lentiai; Comitato Bellunese Acqua Bene Comune; Movimento Terra Bellunese; Associazione Dolomiti Bio; La Comune Bellunese; Ass. Casa dei Beni Comuni; Cooperativa Samarcanda onlus; AIAB Veneto; G.a.s. el Ceston; G.a.s. la Madia Feltrina; G.a.s. Grillibelluno; G.a.s. mammabimbi; Amici della Bicicletta; Gruppo organizzatore della Camminacoigufi di Cesiomaggiore; Wwf.

Le oltre millecinquecento firme raccolte in così breve tempo esprimono la preoccupazione dei cittadini nei confronti dell’ennesima forma di colonizzazione delle terre bellunesi, in questo caso da parte di coloro che vogliono impiantare nella nostra provincia coltivazioni intensive di uva, in particolare prosecco, e mele. Una preoccupazione che nasce dai rischi per la salute (come ampio uso di trattamenti chimici dannosi per l’uomo e le specie animali) e ambientali (radicali modifiche del paesaggio in termini di sbancamenti di suolo e omologazione delle colture) correlati a un’agricoltura intensiva orientata esclusivamente alla produttività, senza tenere in considerazione le specificità locali. Con la loro firma i bellunesi esprimono la consapevolezza della ricchezza del proprio territorio in termini di biodiversità e paesaggio, e la volontà di tutelarli e valorizzarli. C’è inoltre un dato sorprendente: aderiscono alla petizione tanti cittadini non residenti che hanno a cuore il futuro della provincia. Questo ci sostiene nel pensare che la strada maestra per promuovere il nostro territorio sia l’attenzione al suo valore ambientale. Ad avvalorare maggiormente campagna e petizione anche le importanti firme di alcuni amministratori locali, come i Sindaci di Calalzo e Soverzene.

Per coloro che volessero sostenere la campagna contro questa forma di colonizzazione e in favore di politiche agricole che incentivino un’agricoltura sana e sostenibile nel rispetto della biodiversità e delle tipicità bellunesi, la petizione pubblica “Liberi dai Veleni, io ci metto la firma” è disponibile nei seguenti punti:

Tutti i punti vendita della Cooperativa Samarcanda (Belluno, Pieve di Cadore, Feltre, Santa Giustina);

Un punto macrobiotico a Belluno in via Barozzi;

Ferderconsumatori presso sede CGIL di Belluno;

Bar cooperativa a Cirvoi;

Bar Roma a Puos d’Alpago;

Bottega Bio a Tai di Cadore;

Bar Fabian a San Pietro di Cadore;

Negozio Ariele a Belluno;

Negozio Bio Brothers a Feltre;

Libreria Agorà, Feltre

Il vivaio il Ruscello a Seren del Grappa;

La libreria 4 sassi a Rasai;

Farmacia Zampol d’Ortia a Lentiai;

Negozio Il Tronchetto Naturale a Belluno;

Negozio Voulez Vous a Sedico;

Azienda agricola di Enrica Balzan a Campo di Mel.

È inoltre possibile sottoscrivere la petizione on-line al seguente indirizzo:

https://www.change.org/p/liberi-dai-veleni

Prossimi appuntamenti per approfondire i temi della campagna e firmare la petizione

Terra bellunese: stop ai pesticidiTerra bellunese: stop ai pesticidi



Disponibile il podcast di “Voci dalle Dolomiti” andata in onda in Fm a Radio Cooperativa l’altroieri: conversazione con Antonella Galantin, Emma Pierobon, Giada Pislor e Laura Solinas del movimento Terra Bellunese. L’intervista prende le mosse dalla campagna con petizione “Liberi dai veleni” per dire no alla colonizzazione agricola del Bellunese a opera di aziende che espandono il loro modello intensivo già praticato altrove con vigneti e frutteti (in particolare imprese vitivinicole trevigiane ma anche trentine delle mele) . E per dire sì a un’agricoltura sana, plurale, rispettosa dell’ambiente e della salute, adatta alle esigenze particolari di un territorio alpino.
Durante la trasmissione si approfondiscono alcuni aspetti del grande tema dei modelli di agricoltura e delle prospettive più adatte al territorio montano bellunese e rispettose dell’ambiente e degli esseri viventi

Liberi dai veleni, per l’agricoltura sanaLiberi dai veleni, per l’agricoltura sana



Prosegue con successo la raccolta di firme per la petizione “Lioberi dai veleni”, promossa da numerose realtà associate bellunesi, che denunciano la colonizzazione agricola in atto in provincia a opera di aziende provenienti dalla zona trevigiana del prosecco o da quella trentina delle mele.
Di seguito il testo della petizione, che si può sottoscrivere anche online, da quale si evincono le ragioni di preoccupazione per il rischio che anche a Belluno si insedi a a buon mercato e con la complicità dell’ente pubblico, Regione Veneto in primis, un modello agricolo intensivo non compatibile con il rispetto dell’ambiente e della salute (uso massiccio di pesticidi e fitofarmaci), a maggior in un territorio alpino e turistico in cui si assiste già anche a massicci interventi di trasformazione del paesaggio, con pesanti sbancamenti per far posto alle monocolture. L’alternativa proposta è un modello agricolo più rispettoso e aderente alle esigenze del territorio e di chi ci abita. (altro…)